Cia alla COP28: agricoltori in prima linea nella lotta al “climate change”
Il vicepresidente Bartolini a Dubai nella delegazione OMA. Solo il 5% degli investimenti per la mitigazione va al settore, serve più equità a partire dalle piccole imprese
Esporre il punto di vista degli agricoltori italiani e ribadire al mondo che il settore primario è tra i più colpiti dai cambiamenti climatici, ma anche uno dei comparti con maggiori potenzialità per combatterli. Questo l’obiettivo di Cia alla COP28 di Dubai, dov’è volata dall’8 all’11 dicembre con il vicepresidente nazionale Matteo Bartolini.
Nella delegazione dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori (OMA), tra i membri della Farmers’ Constituency alla 28° Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima, il vicepresidente di Cia ha partecipato a più appuntamenti, in particolare all’evento GACSA (Global Alliance for Climate Smart Agriculture) sulle “Soluzioni di investimento collaborativo per l’azione per il clima” e al secondo dialogo ministeriale ad alto livello sui “Finanziamenti per il clima” insieme alla rappresentante del Kenya Loureen Akinyi Auwor.
“Gli agricoltori sono in prima linea nella lotta al clima, alla sicurezza alimentare e alla biodiversità e sono, quindi, fondamentali nello sviluppo e nell’attuazione dell’azione per il clima -ha detto Bartolini-. Ciò nonostante, sul totale degli investimenti mondiali per la mitigazione climatica, solo il 5% va al settore primario e, di questo, solo lo 0,3% va alle piccole aziende”.
Ecco perché oggi una transizione giusta verso un futuro climaticamente neutro non solo deve includere gli agricoltori, ma le soluzioni devono essere diverse come le aziende agricole e gli agricoltori del mondo. Vale a dire che “la finanza per il clima e gli investimenti devono apportare benefici a tutti -ha continuato il vicepresidente di Cia-. Dunque, occorre raccogliere equità e ridare dignità alle micro e piccole aziende agricole, poiché i risultati concreti si possono ottenere soltanto pensando globalmente ma agendo localmente”.