Cimice asiatica: ok dal Mite al Piano nazionale 2021 di controllo biologico
Coordinato dal CREA, coinvolgerà le 5 regioni agricole più colpite dall’insetto
È stato approvato dalla Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del Mite, il Ministero della Transizione ecologica, il nuovo Programma 2021 di “Controllo biologico della cimice asiatica mediante la liberazione del suo antagonista, la piccola Vespa samurai, nome scientifico Trissolcus japonicus”, preparato e redatto dal CREA Difesa e Certificazione, in qualità di Istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante.
Anche quest’anno, quindi, sarà possibile intervenire per contenere questo pericoloso insetto alieno, che tanti danni ha portato, soprattutto alla frutticoltura del Centro Nord, mettendo in ginocchio interi comprensori produttivi. Basti pensare che, nel 2019, intere aree frutticole produttive in gran parte d'Italia hanno perso anche oltre il 70% del raccolto con un costo di circa 600 milioni di euro.
L’impegnativo e importante Piano nazionale, coordinato scientificamente e operativamente dal CREA Difesa e Certificazione, per difendere l’agricoltura italiana da questa temibile avversità, interesserà 5 regioni, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna e le due province autonome di Trento e Bolzano.
L’intervento ha come obiettivo primario la ricostituzione di un equilibrio naturale rotto dall’arrivo della cimice, che ha costretto gli agricoltori a un numero crescente di interventi nel disperato tentativo di salvare le produzioni. Il Programma mira, infatti, a ricondurre le popolazioni della cimice a livelli di non dannosità, evitando il ricorso massiccio a insetticidi di sintesi e aumentando la resilienza dei sistemi agricoli colpiti.