Cucina italiana patrimonio dell’Unesco. C’è il logo per la candidatura
Presentato dal Governo a Pompei. Obiettivo: far crescere le imprese Made in Italy
Una padella dalla quale saltano fuori, insieme alla pasta, la pizza, l’olio, i formaggi, frutta e verdura, ma anche i profili di tanti beni culturali dell’Italia, dalla Torre di Pisa al Colosseo.
È il logo che accompagnerà la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco fino al 2025, presentato con una cerimonia ufficiale all’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei. Presenti il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, della Cultura Gennaro Sangiuliano, dell’Interno Matteo Piantedosi, oltre al viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli, al direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel e all’amministratore delegato del Poligrafico dello Stato, che ha ideato il logo, Francesco Soro.
“La cucina italiana mette insieme storia, cultura, qualità, tradizioni, ed è un volano per far crescere la nostra economia. L’azione sinergica di tutto il Governo cerca di utilizzare e valorizzare le potenzialità di ciascun ministero per far crescere ogni elemento della nostra Italia -ha detto il ministro Lollobrigida-. Quello della candidatura sarà un viaggio di almeno due anni, che ci permetterà di raccontare in Italia e nel mondo quello che rappresenta la cucina in termini di storia, di ricerca, di cultura, di biodiversità, di produzioni tipiche. E questo ha un valore. È il valore aggiunto che ci permette di crescere e di far crescere le nostre imprese e la nostra Italia”.
“Mettiamo un ulteriore mattone in un processo che vuole portare la cucina italiana, eccellenza globale, ad avere un riconoscimento dall’Unesco. Lo facciamo a Pompei perché -ha aggiunto il ministro Sangiuliano- la nozione di bellezza, per l’Italia, non è riferita solo al patrimonio artistico, museale e archeologico, ma a tutte le nostre attività”.
“Anche grazie alla cultura e all’enogastronomia si possono attivare circuiti di legalità, per un’economia e una società sana e migliore -ha evidenziato infine il ministro Piantedosi-. Dobbiamo rilanciare gli asset importanti dell’Italia, iniziando dalla cultura, che può rappresentare un rafforzamento della nostra economia, anche in termini di prevenzione in relazione alla sicurezza e alla legalità”.
Il logo ufficiale, che sosterrà la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, richiama l’atto del preparare il cibo come rito e come valorizzazione del patrimonio alimentare e culturale che rivive ogni giorno e che verrà trasmesso alle generazioni future.