Manovra: Aiel-Cia, l’Iva sul pellet torna al 10%
Risultato storico per la filiera legno-energia. Misura necessaria per fronteggiare l'attuale crisi energetica
Votato oggi al Senato il ddl Bilancio 2023, che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista entro il 31 dicembre, conclude così il suo iter di approvazione. Tra le modifiche più significative, rispetto al testo inizialmente presentato al Parlamento, la riduzione dell’aliquota Iva sulle compravendite di pellet per tutto il 2023, che passa dal 22% al 10%.
Un risultato storico, raggiunto con il contributo e l’impegno di Aiel-Cia, che fin dagli inizi del 2022 ha avviato un’intensa interlocuzione a livello tecnico e politico per il ripristino dell’imposta agevolata sul pellet, coinvolgendo il Mef e le rappresentanze parlamentari, fino ad arrivare alla condivisione dell’emendamento da parte di tutti i capigruppo dei partiti in Commissione Bilancio della Camera.
Grande soddisfazione per l’approvazione della misura, a lungo auspicata dagli operatori del settore e dai 2 milioni di famiglie italiane che utilizzano il pellet di legno per il riscaldamento domestico e che negli ultimi mesi hanno subito le conseguenze dei forti rincari dei prezzi energetici.
Prima di questo intervento, l’Italia era uno dei Paesi con la maggiore aliquota Iva applicata alle compravendite di pellet di legno, a seguito della decisione della legge di Stabilità 2015 di aumentare l’Iva sul pellet dal 10% al 22%, incidendo così significativamente sul prezzo del pellet per il consumatore.
“L’abbassamento dell’Iva sul pellet al 10% è frutto di un lungo lavoro portato avanti da Aiel -commenta la direttrice generale Annalisa Paniz- attraverso un continuo confronto con i tecnici del Mef, che ha permesso all’Associazione di fornire i dati sul mercato del pellet, utilizzati dallo stesso Ministero per relazionare l’articolo, che sancisce la riduzione dell’imposta”.
“Il Mef aveva confermato la fattibilità tecnica dell’abbassamento dell’Iva sul pellet già nel mese di febbraio 2022 -continua Paniz-. Da quel momento la discussione si è spostata sul piano della volontà politica. L’accoglimento della proposta sostenuta da Aiel da parte del nuovo Governo e del Parlamento, con la firma e la condivisione dell’emendamento da tutto l’arco parlamentare, conferma la bontà di una misura che era davvero attesa e che è necessaria a contrastare il caro-energia e favorire lo sviluppo di una fonte di energia rinnovabile scelta da oltre due milioni di famiglie italiane per la sua economicità e sostenibilità rispetto alle altre fonti fossili”.
“Ribadiamo il nostro plauso al Governo e al Parlamento tutto per questa decisione -conclude Paniz- nella convinzione che sia necessario affrontare l’attuale crisi energetica procedendo in una duplice direzione: da una parte proteggendo e salvaguardando le famiglie italiane a rischio di povertà energetica e dall’altro promuovendo politiche nazionali che favoriscano la transizione energetica e la decarbonizzazione. Da quest’ultimo punto di vista, non va dimenticato che le bioenergie impiegate nella produzione termica in forma di legna da ardere e pellet, sono la principale fonte energetica rinnovabile impiegata nel nostro Paese nel settore termico. Anche per questo, continueremo a lavorare nel corso del 2023 affinché questa misura diventi strutturale”.