Nutriscore: Bartolini, forte preoccupazione anche per equilibri di filiera
Il vicepresidente Cia dall’incontro, a Bruxelles, sull’etichettatura nutrizionale fronte-pacco
“Siamo preoccupati che attraverso il Nutriscore si dia troppo potere alla Grande distribuzione organizzata, per indirizzare il consumatore verso scelte non utili alla salute, quanto piuttosto al profitto". Torna sul tema, così, il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Matteo Bartolini, al termine dell’incontro odierno, a Bruxelles, “Politics meets Nutrition Science”.
Con Bartolini, infatti, Cia rinnova all’Europa, tutte le sue convinte perplessità sul Nutriscore e le porta di nuovo sul tavolo del confronto, oggi anche con la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno che ha introdotto l’evento.
Per Cia, l’Europa deve dotarsi di un sistema di etichettatura chiaro e scientifico sugli alimenti, quindi alternativo al Nutriscore che è fuorviante e penalizza erroneamente le produzioni tipiche e di qualità, a partire dal Made in Italy. Le indicazioni in etichetta devono essere oggettive, finalizzate a informare e non a condizionare le scelte alimentari.
Dunque, per l’organizzazione no assoluto al Nutriscore, no a comunicazioni semplicistiche, ridotte ai colori del semaforo. Non mostrano alcun rispetto né onesta valutazione dell’indiscusso primato della Dieta Mediterranea, che è stile di vita salutare e alimentazione di qualità.